mercoledì 4 gennaio 2012

assemblea disoccupati organizzati 4 gennaio

l'assemblea del 4 aveva lo scopo di chiarire la situazione interna dopo l'avvio del lavoro della ditta castiglia che ha creato invece che una soddisfazione, contrasti accesissini e atteggiamenti  sbagliati che non si devono ripetere ( inaccettabile casino in sede - difesa del proprio interesse personale a scapito degli altri - ipocrisie da parte di chi è stato chiamato - incapacità di capire che chi fa le scelte sono sempre i padroni per i loro interessi  )
ernesto per lo slai cobas ha spiegato come è andata finora avanti la lotta
da niente ai corsi di formazione alle assunzioni attuali ottenuti tutto con la lotta contro la chiusura dei padroni e delle istituzioni, contro la logica del clientelismo e raccomandazioni e anche contro la mentalità di alcuni disoccupati, che dopo momenti di partecipazione hanno abbandonato la lotta e anche chi la continua spesso fatica a liberarsi dai fatti personali
purtroppo - ha detto ernesto - dato il numero ridotto non potevamo ottenere di più.. ma i nostri obiettivi devono continuare
1 verificare se si riesce ancora a far assumere da castiglia alcuni esclusi - ma questo obiettivo si può ottenere con la calma e la convinzione facendo leva su fatti reali: una nuova assunta va in maternità, e quindi va sostituita e poi che serveirebbe ancora qualcuno per il servizio.. non è detto che possiamo ottenerlo , ma ci proviamo
2 chiedere il mantenimento degli impegni circa i non patentati che non sono potuti essere assunti da Castiglia con allargamento dell'appalto o altra destinazione - si parlò di pasquinelli
3 rilanciare la lotta e il confronto con comune provincia e regione sulla raccolta differenziata porta a porta in tutta la città per poter fare assumere tutti i restanti disoccupati organizzati- corsisti attivi - possibilmente strappando impegni e risultati prima della campagna elettorale
tutto questo però lo potremo ottenere se restiamo uniti e solidali e se rafforziamo la capacità dei disoccupati organizzati di
gestire la propria lotta - in questo senso intendiamo dare molta responsabilità a due disoccupati che si sono sempre
finora ben comportati e stanno crescendo in capacità di gestire la lotta come Raffaella e Francesco, affiancati e sostenuti da  chi la lotta la ha condotta dall'inizio
questo rilancio della lotta e solidarietà tra chi un lavoro lo ha avuto e chi ancora deve averlo si deve dimostrare da subito con la tenda di lotta per il lavoro che vogliamo far partire per 3 giorni -11-12-13 - inizialmente in piazza castello
ribadiamo però alcune cose
1 - quelli assunti da castiglia si devono organizzare con lo slai cobas per avere i diritti come lavoratori e lottare per il mantenimento del posto di lavoro anche dopo i 6 mesi o da castiglia o da chi farà il nuovo servizio e intanto continuare a sostenere la lotta degli altri
2 -della trattativa con castiglia la prossima settimana se ne occuperà ancora margherita eventualmente affiancata da raffaella e francesco che in questo momento appaiono alla azienda come non direttamente interessati, ma come rappresentanti. Antonietta e Anna sono già stati e sono interessati e questo rende difficile il dialogo con l'azienda: , verificando
in questa settimana se qualcosa si è ottenuto o si può ottenere
3 - benni e tanino acquisteranno la tenda lunedì e tutti devono dare nei giorni successivi il contributo per pagarla
lunedì sera dalle 17.30 in poi in sede si prepara il materiale e l'organizzazione della tenda

slai cobas

appalto castiglia e problemi

ai disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe

L'appalto di castiglia è finalmente partito, con la chiamata dei disoccupati
per lavorare. e' una importante vittoria dello slai cobas e della lotta dei
disoccupati organizzati, in una fase in cui è difficile ottenere risultati,
a taranto come a napoli, e aumentano quelli che perdono il lavoro
quindi queste assunzioni sono innanzitutto un risultato positivo della lotta
di tutti e che è un ulteriore passo dopo la vittoria dei corsi del lavoro
per tutti i disoccupati organizzati.
Detto questo:
abbiamo appreso oggi delle persone convocate da castiglia per essere assunti
e esprimiamo subito il nostro parziale disaccordo
noi come tutti sanno abbiamo presentato una lista secondo l'ordine deciso in
assemblea, che teneva conto della presenza dei familiari, corrispondendo
all'unico criterio di giustizia che conosciamo la partecipazione alla lotta
dall'inizio alla fine.
Successivamente castiglia, tamburrano e il lavoro sotto per sotto di stefano
e del suo cerchio, ci hanno imposto l'assunzione per ora dei soli patentati,
per cui quelli che non avevano la patente non venivano subito chiamati, ma
continua la lotta e la trattativa per una successiva assunzione o da
castifglia con estensione dell'appalto o altrove ( pasquinelli ) nell'arco
di 1 o due mesi.
ultimamente sono emerse ulteriori tagli per il lavoro sotto per sotto di
tamburrano e stefano per inserire nella liste alcuni di loro
e ora il tutto viene allo scoperto e trova il nostro parziale dissenso:
in particolare l'assenza di assunzione di Nodello e Tursi, la presenza di
angelo di Massafra, che non cìera nella lista e se tamburrano voleva
inserirlo lo doveva fare ma fuori dal gruppo da noi indicato - la presenza
di alcuni che venivano certamente dopo la lista dei 13, mery, amedeo.. come
Noi  - pur sapendo che le lotte raggiungono sempre risultati parziali e non
totali come noi vorremmo dato che le scelte le fanno i padroni e le
istituzioni-  non siamo d'accordo con alcune di queste scelte - per noi
hanno preso 9 dalla nostra lista e dato anche che Cira va subito in
maternità - vogliamo che ne prendano altri 2 dalla nostra lista.
 L'assemblea del 4 discuterà la situazione, farà i passi necessari e come
abbiamo già deciso
dal 10 gennaio con la tenda per il lavoro riprendiamo la lotta perchè le
controparti mantengano gli altri impegni - assunzione di altri 5,
allargamento appalto castiglia,avvio dell'altro piano per la città nel quale
chiediamo la riassunzione di tutti i restanti disoccupati organizzati
attivi.

per lo slai cobas per il sindacato di classe

: un suicidio al giorno tra i disoccupati italiani

: un suicidio al giorno tra i disoccupati italiani


la ricerca
Suicidi, il boom legato alla crisi
ogni giorno un caso fra i disoccupati
Il lato più tragico della recessione certificato dall'indagine di Eures
sulla prima ondata di licenziamenti e chiusure nel 2009. Tra chi ha perso il
lavoro il fenomeno è cresciuto del 40% in un anno, colpendo soprattutto la
popolazione maschile


ROMA - La prima ondata della crisi econoomica, col suo carico di effetti sul
lavoro, ha provocato un suicidio al giorno tra i disoccupati italiani. Il
dato tragico è certificato dall'indagine condotta da Eures, istituto di
ricerche economiche e sociali, e intitolata brutalmente "Il suicidio in
italia ai tempi della crisi.
Caratteristiche, evoluzioni e tendenze".

L'indagine ha preso in esame il 2009, l'anno in cui si sono dispiegate le
prime ripercussioni della crisi mondiale innnescata dal crac Lehman Brothers
nella seconda parte del 2008, con il massiccio ricorso alla cassa
integrazione, i fallimenti e la chiusura delle aziende più esposte. In
quell'anno, secondo la ricerca, in Italia ci sono stati 2.986 suicidi con un
aumento del 5,6% rispetto all'anno precedente (2.828 I casi nel 2008) che ha
invertito la dinamica decrescente dell'ultimo biennio.

L'incremento registrato ha riguardato sia la popolazione femminile (+1,6%,
con 643 casi rispetto ai 631 del 2008), sia soprattutto quella maschile
(+5,6%, passando da 2.197 a 2.343). Ciò che, secondo Eures, ha
caratterizzato il fenomeno nel 2009 è stata propria la sua forte
interdipendenza con la crisi economico-occupazionale. A dirlo sono i numeri:
sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati, con una crescita
del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008, nella gran parte dei casi compiuti
da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al
76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione).

Un
ulteriore indicatore del rapporto diretto tra il boom del fenomeno e la
crisi è rappresentato dal numero dei suicidi per ragioni economiche (al di
là di quanto sia effettivamente possibile stabilire una lettura univoca del
"movente"), che raggiungono proprio nel 2009 il valore più alto degli ultimi
decenni (198 casi, con una crescita del 32% rispetto ai 150 casi del 2008 e
del 67,8% rispetto ai 118 casi del 2007).

Dal punto di vista sociale, invece, il suicidio si conferma un fenomeno
decisamente più diffuso tra le fasce della popolazione anziana, mentre sul
fronte della diffusione geografica oltre la metà dei casi sono registrati in
una regione del nord (1.600 casi nel 2009, pari al 53,6% del totale), a
fronte del 18,8% al centro (561 casi) e del 27,6% al sud (825 casi). Anche
in termini relativi il nord conferma i valori più alti, con 5,8 suicidi ogni
100 mila abitanti, a fronte dei 4,8 del centro e dei 4 del sud. Ma è proprio
il meridione a registrare nel 2009 la crescita più consistente del fenomeno,
con un incremento pari all'11%.

Nell'ultimo anno, invece, sono le cronache a segnalare un aumento dei
suicidi tra gli imprenditori. Dopo i casi registrati nel Nord Est, ieri è
stato un concessionario d'auto di Catania 1 a togliersi la vita davanti alla
prospettiva di dover licenziare dipendenti per salvaguardare l'azienda,
mentre oggi la procura di Trani ha aperto un'inchiesta per capire se dietro
il suicidio di un imprenditore, avvenuto il 30 dicembre, possa esservi la
pressione degli usurai per dei prestiti concessi per far fronte alla crisi
dell'azienda.
(03 gennaio 2012)